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Mandrake

La francese Mandrake è, tra le distribuzioni più recenti, quella che ha saputo imporsi maggiormente sul mercato già dominato da Debian e Red Hat. Ed è proprio a quest'ultima che si basava integrando una distribuzione "al 99% compatibile con Red Hat" con l'ambiente grafico più usato, KDE . A questo aggiungeva tutta una serie di applicativi per rendere l'installazione semplice e indolore a colpi di click.

Mandrake si è oramai staccata da quella "dipendenza" con Red Hat che l'aveva fatta nascere, dalle quale però continua ad adottare gli standard come per esempio l'rpm, sistema di gestione dei pacchetti.

Rispetto alle release iniziali, ora è anche possibile scegliere quale ambiente grafico usare di default tra un'ampia scelta, Gnome compreso.

E' una distribuzione molto aggiornata e curata graficamente. Si e' sempre distinta per il suo orientamento al mercato desktop, grazie ai tool di configurazione fornisce i propri utenti di strumenti per aiutare passo passo a configurare al meglio il proprio PC per gustarsi a pieno questo Sistema Operativo.

Comunque per il suo orientamento "desktop" non e' probabilmente la migliore scelta per l'utilizzo su un server.

Molti dei server avviati di default probabilmente messi nell'ottica di fornire un servizio in piu' all'utente possono non essere richiesti da un server.

Il punto forte di Mandrake è sempre stato la semplicità ed è sempre stata fin dall'inizio riferimento per gli utenti meno esperti, cercando di metterli a proprio agio con i propri strumenti.


Debian

Debian è una delle distribuzioni più vecchie e apprezzate da sviluppatori e amministratori di sistema. La filosofia che sta dietro a Debian è rigorosamente orientata al Free Software: Debian infatti è un'associazione senza scopo di lucro che raduna migliaia di sviluppatori e volontari che si occupano del suo mantenimento. Debian punta ad avere nella sua distribuzione solo software libero e tutti i programmi "non free" vengono rilasciati su un cd apposito in modo da mettere l'utente nella condizione di scegliere se installare o meno applicazioni non libere.

In tutti i suoi anni di sviluppo Debian ha sempre mostrato grande affidabilità e stabilità facendone i suoi punti di forza. Questo le ha permesso di guadagnarsi molto credito tra gli utenti Linux, rendendola una delle più usate sul lato server.

Quello che non la rende appetibile a un utente alle prime armi è la mancanza di alcune utility grafiche per la configurazione e gestione del sistema, e l'interfaccia della sua installazione che richiede una buona conoscenza del proprio hardware. Non mancano comunque una serie di utility (da usare sotto console) per la configurazione di alcuni servizi.


Slackware

Slackware è stata una delle primissime distribuzioni a comparire sulla scena del mondo OpenSource (è presente fin dall'aprile del 1993). Ancora oggi è apprezzata da un numero sostanzioso di utenti per la sua semplicità e sicurezza.

Semplicità non intesa come facilità d'uso, ma come linearità e pulizia. Slackware infatti è la distribuzione per eccellenza per chi vuole conoscere nei minimi particolari questo sistema operativo, per chi vuole studiarlo, "smontarlo" ed analizzarlo. Risulta anche un'ottima scelta sui server, grazie alla fama di distribuzione sicura che ha saputo farsi col passare degli anni. Slackware non è una distribuzione commerciale, non vi girano dietro gli interessi economici che ci sono dietro ad altre distribuzioni, tutto quello che ha fatto è riuscita a farlo grazie ai suoi meriti.

Non dispone di strumenti sofisticati per l'installazione (in controcorrente con la maggior parte delle distribuzioni non ha un'interfaccia grafica sotto X) né altri per la configurazione dell'hardware, per cui è consigliata particolamente a chi ha già una certa confidenza con questo Sistema Operativo. Anche il suo sistema di gestione dei pacchetti si discosta dalla massa: non adotta né l'rpm di Red Hat né il deb di Debian, preferendo il suo caro vecchio tgz. Questo è anche uno dei suoi peggiori difetti: questo tipo di pacchetti non possono venir trattati alla stregua degli altri due, risulta più difficile l'aggiornamento del sistema e la configurazione "in serie" su più macchine. Nonostante questo, a detta di molti puristi rimane, assieme a Debian, forse una delle poche distribuzioni a incarnare il "vero" spirito Linux.

Slackware non è di certo indicata a un utente alle prime armi, l'assenza di tools grafici poi non dispone bene l'utente che ha poca voglia di andare a modificare manualmente dei file per configurare il proprio sistema.


Fedora

Fedora Project è un progetto open source con supporto tramite comunità di Red Hat. L'obiettivo è di realizzare un sistema completo, general-purpose costituito esclusivamente da software libero che possa suscitare l'interesse della comunità open source.


FreeBSD

Si tratta di un sistema operativo completamente aperto e libero per usi sia personali che professionali, in costante evoluzione e supportato volontariamente da migliaia di sviluppatori e di utilizzatori in tutto il mondo.

Insieme ad esso vengono forniti tutti i sorgenti, liberamente modificabili ed adattabili ad esigenze particolari. I sorgenti possono essere sfruttati anche in applicazioni commerciali, senza alcun obbligo di redistribuzione del proprio codice sorgente. Sono comunque già disponibili innumerevoli strumenti ed applicazioni, sia per l'ambito server che per quello desktop. In alcuni paesi FreeBSD è talmente affermato da avere giustificato la realizzazione di versioni nazionalizzate; in Giappone e in Germania, per esempio. Il parco installazioni a livello mondiale è dell'ordine di grandezza dei dieci milioni, secondo stime recenti, anche se ovviamente non è facile stabilirlo con certezza visto che si tratta di un sistema operativo gratuito e disponibile attraverso svariati canali. FreeBSD si è affermato da anni soprattutto come sistema operativo per server Intranet e Internet. In tale ambito è da molti considerato una delle varianti di Unix più efficienti ed affidabili in assoluto.

Le applicazioni desktop sono state in genere trascurate, soprattutto considerata la diffusione di sistemi operativi intuitivi, dotati di moltissimo software specifico e di un marketing fortissimo. Ciononostante FreeBSD dispone ormai di tutto il necessario per offrire una valida alternativa anche in quest'ambito.

Per quanto riguarda l'allestimento, infine, è vero che esso può rappresentare uno sforzo notevole per una persona non esperta, ma una volta acquisita la conoscenza necessaria il tempo richiesto per una nuova installazione diviene effettivamente di poco superiore, uguale o addirittura inferiore a quello richiesto per l'installazione di un qualsiasi sistema specificamente orientato all'utilizzo desktop.


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